note di agosto 2004

 

28 ago 2004

Essere e postare. La vetrina web per comunicare con tutti e nessuno insieme, alla fine della storia.

Ho appena visto il film FAHRENHEIT 9/11 di Moore. Più duro di Bowling For Columbine, più grave per la portata degli eventi e dei fatti messi in luce. Necessario ma non riuscito come il primo.

27 ago 2004
Continuano a passare i giorni di quest'estate pervasi da un senso di imminenza di un finale ad effetto. Aumenta l'instabilità su più fronti e tutto ne risente. L'uomo comune sembra ignorare il problema, gli intellettuali gridano al disastro, nessuno, comunque, è immune dal pensare che deve attrezzarsi per gestire una crisi assai prossima.
25 ago 2004
Vuoto. Senso di vuoto.
21 ago 2004

"Adesso diciamo che tutto ciò che Lenin ci ha insegnato sul comunismo era falso e tutto quello che ci ha insegnato sul capitalismo vero" - William Gibson, L'accademia dei sogni.

19 ago 2004

è forse chiedere troppo?

18 ago 2004
Sulla riva del fiume mi tengo allenato. Pratico un'attesa attiva per essere nelle migliori condizioni possibili quando il nemico passerà.
16 ago 2004
Resisto, succhio il midollo della vita con la precisa intenzione di non perdere un attimo di essa. Resisto perchè vivo intensamente gli eventi remando forte e assecondando la corrente insieme. Resisto e do tempo alle cose ed alle persone di essere le migliori possibili.
12 ago 2004

Telefono, orario, salita, villa, ingresso, manovra, parcheggio, attesa, breve, sagoma nell'ombra.

Tavolo, sedia, sedia, vassoio, bicchiere, bicchiere, bottiglia con liquore giallo di limone.

E-mail già scritta, non spedita, decisione presa, pretesa di chiarezza nei rapporti. Sospensione, attesa di tempi migliori, pensarci su, chiarirsi le idee, "meglio così per tutti".

Pagina bianca, senso di vuoto, assenza di parole, espressione inadeguata, ricerca di un'espressione adeguata, espressione inadeguata. Moto interno vorticoso, viscere scosse, espressione di comprensione/compassione, ancora chiarimenti, ancora dubbi. Mani giunte, mani abbandonate, membra memori dello sforzo non in grado di reagire, corpo pesante, sguardo inutile.

Espressione sfuggente, sguardo determinato, onere della decisione, scelta per il meglio, incertezza e sicurezza insieme, tormento dei capelli, attenzione a possibili testimoni.

Cielo, stelle, notte, giardino, piante, giardinaggio, luce esterna, animali molesti e non. Acqua, ancora acqua, mandorle.

Superare il momento, parlare del più e del meno, di noi stessi, delle cose successe al contorno, dei percorsi per arrivare lì. Analogie, singolarità, circolarità, unicità, teoria generale, eccezione alla teoria stessa.

Incombenza di impegni soverchianti, esclusione del resto, concentrazione, distrazione, necessità di risorse mentali dedicate, capire come va a finire, mettercela tutta per finire.

Stare a margine, vedere le cose accadere, dare tempo al nemico di divenire cadavere e prendere la via del fiume. Trascorrere il tempo sulla riva evitando di precedere il nemico.

Cielo, nuvole sulle stelle, notte, giardino, piante, giardinaggio, luce esterna, animali molesti e non.

Vuoto, maggiore impegno, minore impegno, non lasciarsi coinvolgere, vivere di meno, vivere di più. Evitare di cercare un senso, mettere da parte le pulsioni, ingoiare il rospo, deglutire, strozzarsi in silenzio, conservare le buone maniere, dare l'impressione di farcela comunque, di compredere quanto sta accadendo.

Tardi, ognuno per conto suo, "è meglio così", ombra, giardino, automobile, protesa, bacio da ragazzini, braccio che ondeggia, ombra nel giardino, cancello, sipario.

12 ago 2004

Da un mese a questa parte di cose ne sono successe. A me stesso ed intorno. Spesso contraddetti dai fatti, brancoliamo alla ricerca di un senso al di fuori delle cose e della nostra percezione di esse. Nelle cose, tuttavia, e nel modo nel quale le avvertiamo c'è la realtà a nostra disposizione. Da un apice al successivo abisso in una oscillazione sempre più violenta si sviluppa un percorso del quale non resta che percepire scorci ed atmosfere fugaci. Il senso complessivo, il fine ultimo, le regole generali non sono che utopie auspicate al solo fne di vedersi semplificare la realtà caotica e vorticosa.