20 apr 2005 |
All'indomani dell'elezione del nuovo Papa non posso che rammaricarmi della coincidenza del mio compleanno con il suo. Finora vantavo migliori condivisori della data di nascita. Facezie, ovviamente. La verità è che anche la chiesa sceglie, in un momento duro per tutti, di arroccarsi in sè stessa serrando i ranghi nell'ortodossia più dura. Temo soprattutto l'accento sul controllo delle scelte individuali a scapito dell'azione sulla giustizia sociale e per la pace, di cui avremmo più bisogno.
Aggiungo, in tono disfattista, una citazione da "La versione di Barney" di Mordecai Richler: "Ho sessantotto anni, porca puttana, e non capisco dove possa essermeli beccati"
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4 apr 2005 |
dal sito di forzaitalia:
"La commozione per la morte del Papa ha sicuramente fatto passare in secondo piano le elezioni e potrebbe aver allontanato dalle urne gli indecisi e coloro che di solito vanno ad ingrossare il numero degli astensionisti, che tra l’altro leggendo i giornali o guardando la tv non sono stati debitamente informati sulle elezioni."
Che significa? Gli indecisi allontanati dalle urne che di solito si astengono hanno bisogno della notizia del Papa per astenersi come fanno di solito o semplicemente sono sottratti dalla fatica della decisione in cabina dalla carente informazione televisiva che manda portaaporta con il premier invece di dare notizia dell'agonia del Papa?
E' indubbiamente dura capire qualcosa in certe affermazioni. |
31 mar 2005 |
Tarda serata, arrivano notizie dell'aggravarsi delle condizioni del Papa: i toni sono preoccupati e preoccupanti. Tutte le televisioni con un servizio di informazione si affrettano sulla notizia. su Rai Tre Rutelli e Maroni, su invito del primo, scelgono di interrompere il dibattito televisivo sulle elezioni regionali vista la gravità di quanto sta accadendo. Solo Rai Uno trasmette imperterrita la trasmissione di Porta a Porta con Berlusconi che disserta i se stesso e dei suoi propositi salvifici per l'Italia. Alla mancata sospensione della trasmissione stessa, per dare spazio ad una notizia che un canale con espressa vocazione all'informazione deve assolutamente trattare con tempestività, si aggiunge, colmo dell'ipocrisia, una scritta che corre alla base del teleschermo che avverte che la trasmissione-comizio è stata registrata nel pomeriggio. Si precisa così al telespettatore dubbioso sulla opportunità della particolare scelta impegno del mezzo di comunicazione pubblica che chi con esso si fa propaganda non sapeva nulla al momento della registrazione.
Non c'è fondo all'indecenza: il comizio del padrone ha la precedenza su tutto. Questa occasione non fa che confermare che ci si può aspettare di tutto: se una volta ci si riferiva non senza un certo sprezzo alla "tv commerciale" ora ci è dato di assistere ad una tv schifosamente mercenaria.
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30 mar 2005 |
Da "1977 l'anno in cui il futuro incominciò"
telefonata a Radio Alice: <<Mi hanno rubato la bicicletta, si può dire alla radio che sono dei filgi di puttana?>> |
8 feb 2005 |
Torno dopo mesi ad aggiornare queste pagine. Tutto sommato, poco è cambiato dall'ultima volta che ho scritto. Forse gli elementi individuati si sono definiti maggiormente delineando già qualche conseguenza. Continuiamo a seminare vento, d'altronde e non possiamo aspettarci niente di buono.
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24 nov 2004 |
Giusto per non essere seri: i 5 elementi.
- L'acqua (il nuoto)
- L'aria (la bici)
- la terra (la corsa)
- il fuoco (lei)
- l'etere (la birra) |
16 nov 2004 |
Il 26 novembre è indetta la giornata del non acquisto. Una occasione di pensare a cosa ci necessita veramente ed a quanto ciò che ci fa stare bene possa davvero essere acquistato con i soldi.
http://www.adbusters.org/metas/eco/bnd/
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11 nov 2004 |
La situazione si fa peggiore di giorno in giorno, o almeno così sembra. Nel giorno della morte di Arafat si ha notizia dell'ennesimo ammonimento del Papa (UDIENZA GENERALE - Mercoledì, 10 novembre 2004) nei confronti della violenza, di qualunque natura, della "rapina" perpetrata dal mondo con i maggliori consumi nei confronti della parte più povera dell'umanità e, infine, della pericolosità della ricchezza quale "valore" della società.
dal sito www.vatican.va:
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Il primo falso dio è la violenza cui l’umanità continua purtroppo a ricorrere anche nei nostri giorni insanguinati. A questo idolo si accompagna l’immenso corteo di guerre, oppressioni, prevaricazioni, torture e uccisioni esecrande, inflitte senza sussulto di rimorso.
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Il secondo falso dio è la rapina, che s’esprime nell’estorsione, nell’ingiustizia sociale, nell’usura, nella corruzione politica ed economica. Troppa gente coltiva l’«illusione» di soddisfare in questo modo la propria ingordigia.
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Infine, la ricchezza è il terzo idolo a cui «si attacca il cuore» dell’uomo nella speranza ingannevole di potersi salvare dalla morte (cfr Sal 48) e assicurarsi un primato di prestigio e di potere.
Tali affermazioni si sposano solo:
- smettendo di costruire ed utilizzare armi ed ogni altro strumento di offesa e difesa violenta;
- riducendo drasticamente i consumi confrontandosi seriamente con la necessità di soddisfare tutti gli uomini allo stesso modo senza che gli sprechi dell'uno si riflettano in fame per gli altri;
- smettendo di misurare il valore delle persone, delle aziende, delle economie (vedi PIL), degli stati, mediante la ricchezza posseduta.
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