Se sei liberista, cattolico, tennista, commercialista o biblista non ti chiedono (almeno subito) il perchè. Se, invece, dichiari di non mangiare carne e pesce inizia l'interrogatorio.
Seguono, a questo proposito, link e considerazioni.
Altra questione notevole è l'impatto dell'alimentazione sulla sostenibilità dei consumi. Si trascura spesso che quanto consumiamo per l'alimentazione, mangiando elementi pregiati più volte al giorno, tutti i giorni, è significativo in termini percentuali sul consumo complessivo. In questo senso è possibile un esperimento a bassissimo costo. E' stato messo a punto un sistema piuttosto accreditato di calcolo dell'"impronta ecologica" (da wikipedia.it "è uno strumento statistico studiato per valutare l'impatto ambientale dei consumi. Il concetto principale è che ogni bene o attività umana comporta dei costi ambientali -cioè prelievi di risorse naturali- quantificabili in termini di metri quadri o ettari di superficie. A seconda del tipo di consumo si farà riferimento ad un tipo di superficie piuttosto che ad un altro."). Sul sito www.footprintstandards.org è possibile effettuare un calcolo della propria "impronta". Si controlli che effetto ha la variazione delle risposte sull'alimentazione rispetto alle altre.
Segnalo un articolo stampato da Repubblica.it il 28.01.08 e un altro articolo che dà notizia dell'istituzione di un giorno alla settimana di alimentazione vegetariana a Gand, in Belgio. La motivazione è quella indicata dalle Nazioni Unite e dalla Fao. E, poi, ed un altro l'08.08.08
"Non mangiare carne, va' in bici, sii un consumatore frugale" Mr. Rajendra Pachauri Chairman of the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) - 2007 Nobel Peace Prize.
Un articolo di un critico cinematografico con cui mi trovo di concordare anche in questo.
Un libro "Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?" - Jonathan Safran Foer
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ultimo aggiornamento: 20.02.2012 15:30 Tutto il contenuto del sito è utilizzabile liberamente |